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"La qualità dell'ingovernabile" s'interroga sulle possibilità di una pratica amorosa della sovversione e lo fa attaccando senza remore il recinto delle definizioni date. Qui, le idee di tempo, movimento, etica, poesia, anarchia, amore, corpo, vengono infatti rivoltate e fatte esplodere l'una nell'altra. Ne nasce un pensiero seducente, vandalico, senza centro, senza padroni, e che non vuole ingabbiarsi all'interno dei concetti. Dalla prima all'ultima pagina, il testo procede ibridando i diversi registri stilistici e coniugando i passi più propriamente teorici a sprazzi di autentica prosa poetica. Un'opera fremente, gioiosa, oltraggiosa, che pone le basi di una presenza tenera e combattente nei flussi di un mondo che va ricreato energicamente in senso libertario. In appendice al volume: "Fuoco sui ragazzi del coro", una cavalcata metaletteraria che prende come spunto la storia di due miliziani anarchici nella Spagna del 1936 facendone una sorta di mito sempre attuale e da riattualizzare.